Nel novembre 2010 ho realizzato il sogno della mia vita – vedere l’Africa nera. Dove sono finita? In Ghana, un paese dell’Africa occidentale poco meno esteso dell’Italia, con 25 milioni di abitanti. I bambini da 0 a 14 anni qui sono il 41% della popolazione; la maggior parte di loro raggiungerà al massimo i 55 anni di vita. Solo il 33% dei Ghanesi vive in città… Così parlano le statistiche. Il Ghana è il paese del cacao (secondo esportatore mondiale di questo prodotto), ciò significa che la cioccolata che mangiamo contiene probabilmente del cacao proveniente da lì.
Il Ghana è stato il primo paese del continente a ottenere l’indipendenza nel 1957. Oggi il paese è soltanto al 130 posto nell’indice dello sviluppo umano (Italia è al 23 posto). Va anche ricordato che da qui, per centinaia di anni, venivano presi gli schiavi destinati ai mercati d’Europa e d’America.
ll mio viaggio in Ghana era legato al volontariato con la fondazione FreeSpirit a Moore, vicino a Cape Coast. In questa città/villaggio (perchè è difficile definire cos’è veramente questo ammasso di 20.000 persone in riva all’oceano) ho conosciuto persone meravigliose. Mi hanno pian piano inrodotto nella vita locale, nelle tradizioni del luogo, hanno mostrato amicizia e comprensione per una tipica turista europea. Mi portavano l’acqua (il villaggio non ha l’acqua corrente), mi aiutavano a comprare verdura e pesci, mi hanno insegnato ad accendere il fuoco per cucinare, mi riportavano a casa quando mi perdevo nel labirinto di case e vicoli (senza alcun nome o indicazioni).
Tra queste persone ho conosciuto anche Peter – un giovane che chiedeva a noi, Europei, di dargli una mano per finire la scuola, che in Ghana è a pagamento, per cui non tutti possono permettersi quel lusso. Non voglio scrivere parole forti sulla sfortuna dell’Africa, che meglio insegnare a pescare che regalare un pesce ecc. Voglio semplicemente dire che un giorno si è presentato a noi – volontari in Ghana – uomo concreto che ha chiesto … di insegnargli proprio “a pescare”. Non abbiamo saputo dire di no perché dimostrava di essere sinceramente impegnato nel voler finire gli studi. Così, passo dopo passo ha preso forma il nostro piccolo “progetto Ghana” – un piano concreto per persone concrete dell’Africa Nera che cercano di migliorare la propria vita mediante l’istruzione e auto-perfezionamento. Il primo di loro è Peter-Kweku… In suo nome sto chiedendo aiuto materiale a tutti i miei amici e conoscenti, a tutti quelli che possono dare il loro contributo…
Inoltre, al posto di un post scriptum, invito tutti a fare insieme a me un bel viaggio in Ghana, a trovare Peter, gustare un po di semi freschi di cacao e vedere con propri occhi questo continente così vicino all’Europa e allo stesso tempo così lontano.